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autore
brano
 
Cicerone
I doveri, II, 10
 
originale
 
[10] Summa quidem auctoritate philosophi severe sane atque honeste haec tria genera confusa cogitatione distinguunt: quicquid enim iustum sit, id etiam utile esse censent, itemque quod honestum, idem iustum, ex quo efficitur, ut, quicquid honestum sit, idem sit utile. Quod qui parum perspiciunt, ii saepe versutos homines et callidos admirantes, malitiam sapientiam iudicant. Quorum error eripiendus est opinioque omnis ad eam spem traducenda, ut honestis consiliis iustisque factis, non fraude et malitia se intellegant ea, quae velint, consequi posse.
 
traduzione
 
10. Certo i filosofi, con la loro grandissima autorit?, distinguono in astratto, con rigore ed onest?, queste tre categorie confuse (nella realt?): qualsiasi cosa, difatti, sia giusta, pensano che sia anche utile, e allo stesso modo ci? che ? onesto anche giusto; da ci? si deduce che qualsiasi cosa sia onesta ? anche utile. Coloro che comprendono poco le distinzioni filosofiche, grandi ammiratori degli uomini astuti e furbi, giudicano la furberia come sapienza. L'errore di costoro deve essere estirpato ed ogni opinione si deve rivolgere alla speranza di far loro comprendere che essi possono conseguire ci? che vogliono, con intenti onesti e con azioni giuste, non con l'inganno e la malizia.
 

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